Ciao!
Questa è Mise en abyme e parliamo di cinema.
Come state? Io molto bene, è uscito il mio primo pezzo su IlTascabile. Ragiono sul linguaggio di Gianni Rodari e sulle sue trasposizioni cinematografiche. Sogno animazioni radicali tratte dai suoi mondi creativi. Per il resto lavoro, cenette, musica e voglia di dormire. Nel weekend passo a Testo, la fiera dell’editoria di Firenze.
Film preferito del mese: TEOREMA di Pasolini, scusate so che non vale. Ma ho recuperato solo ora questo capolavoro del ’68. Ho poco da dire, a parte VEDETELO.
Cosa c’è da vedere a Roma?
Oggi, 22 febbraio, esce Zona di interesse di Jonathan Glazer, film che sto aspettando da mesi e che è stato candidato a 5 premi Oscar. “Rudolf Höss e famiglia vivono la loro quiete borghese in una tenuta fuori città, tra gioie e problemi quotidiani: lui va al lavoro, lei cura il giardino e i figli giocano tra loro o combinano qualche marachella. C'è un dettaglio però. Accanto a loro, separato solo da un muro, c'è il campo di concentramento di Auschwitz, di cui Rudolf è il direttore.” Lo potete vedere al Cinema Farnese (Zona Campo De Fiori) 19.15 doppiato, 21.15 con sottotitoli. Il biglietto costa 7 euro.
Sempre stasera alla Casa del Cinema (Zona Villa Borghese) alle ore 19.30 c’è la proiezione di Vera & Giuliano di Fabrizio Corallo, documentario che “racconta la storia del grande amore e del lungo e fecondo sodalizio artistico che ha legato per circa 60 anni il regista Giuliano Montaldo e la moglie Vera Pescarolo, sua compagna di vita e di lavoro e complice insostituibile in un rapporto simbiotico costantemente alimentato da una magnifica forza creativa. Un gentiluomo e una gentildonna senza tempo si confrontano in scena rievocando il comune impegno etico nel dar vita ad un cinema pronto a denunciare ogni tipo di intolleranza e nel coltivare le loro affinità e identità di vedute esistenziali con un allegro e costante “mutuo soccorso”. Il costo è di 5 euro.
Ora un po’ di rassegne sparse che mi sembrano cool:
Una new entry: una bella rassegna che si chiama “A qualcuno piace classico” al Palazzo delle Esposizioni (grazie Anto+Francesca per avermelo segnalato!). Qui c’è il programma completo, non ha dei giorni fissi ma ci sono proiezioni gratuite due volte al mese, previa prenotazione. Il 6 marzo c’è Duello a Berlino di Powell e Pressburger con presentazione di Anna Pasetti.
Continuano le bellissime rassegne alla Casa del cinema (Zona Villa Borghese), c’è un programma fittissimo consultabile qui. Vi faccio un po’ di anticipazioni sparse: venerdì 23 c’è la doppietta Scandalo a Philadelphia di Cukor (ore 17.00) + Buongiorno, notte di Bellocchio (ore 19.30), domenica 25 un’altra doppietta imperdibile: Quarto potere di Welles (ore 11.00) + Nosferatu di Murnau (ore 19.30). Tutto in lingua originale, 5 euro a spettacolo.
Continua la rassegna al Cinema Troisi (Zona Trastevere) dedicata a Hayao Miyazaki. Domenica 25 c’è Ponyo sulla scogliera e domenica 3 marzo c’è Si alza il vento. Il costo è di 3 euro a biglietto, ore 11.
Sempre al Cinema Troisi continua la nuova rassegna sui film vincitori di Premi Oscar. Sabato 24 c’è La stangata di Hill e sabato 2 marzo c’è Rocky di Avildsen. Il costo è di 3 euro a biglietto, ore 11.
Continua anche la retrospettiva della domenica mattina alle 11 al Cinema Quattro Fontane, Eterna illusione - 40 commedie dell’epoca d’oro di Hollywood. Domenica 25 c’è It happened one night di Capra e domenica 3 c’è Mr. Deeds goes to town, sempre di Capra. Si aggiunge anche un appuntamento il mercoledì sera alle ore 20.30, il giorno 28 febbraio c’è Carrie di Wyler. Il Cinema Quattro Fontane fa parte del Circuito Cinema che offre abbonamento YOUNG under28, 6 film a 20 euro.
#Bonus track:
Mercoledì 28 febbraio c’è la proiezione Circolo Kokè (Zona Monteverde) di Martyrs di Pascal Laugier, un film horror francese che ha debuttato a Cannes nel 2008. Ingresso con tessera Arci + sottoscrizione consigliata 3,50 (Peroncino incluso!).
Raccontino-ino-ino:
Mini recensioni approssimative di film attraverso grandi descrizioni di sale cinematografiche.
Il giorno di S.Valentino🩸ho trascinato il mio ragazzo a un open mic di racconti porno, insieme a un groppone di amici in un circolo arci lontanissimo da casa. Superato il poco romanticismo, -non siamo quel tipo di coppia-, non siamo neanche riusciti a sentire nessun paragrafo eccitante perché il posto era troppo affollato.
In generale il fatto che di mercoledì sera un circolo arci sia stracolmo di gente che abbia voglia di ascoltare racconti espliciti di esordienti, mi entusiasma. Qualche amico mi aveva anche detto di iscrivermi per leggere il mio di racconto porno, ma la timidezza (e l’inaspettata folla!) mi hanno fatto subito desistere.
Tutto questo per dire che la serata romantica di S.Valentino è stata spostata a sabato, giorno in cui io e il mio ragazzo ci siamo mangiati un cinese e siamo andati a vedere Past lives. La pellicola a Roma è un po’ dappertutto, noi abbiamo scelto il Cinema Giulio Cesare anche se è un po’ fuori mano perché abbiamo l’abbonamento al Circuito Cinema.
Il Giulio Cesare è un cinema multisala, ne ha ben otto, un bel bar con una bella macchina di pop corn che mi incanto sempre a fissare come una bambina. Niente a che vedere con i soliti cinemini a cui vado con le mie amiche, tutte con la borsa di tela e un pacco di tabacco in mano (a qualcuna mancano i filtri, all’altra le cartine, ma il mutualismo salva sempre una sigaretta di senza nome bianco 🤡).
Il Giulio Cesare è sempre pienissimo. Forse perché è in un quartiere molto ricco e la gente spende tranquillamente 8 euro. O forse perché avendo 8 sale di conseguenza l’offerta è più ampia, ci sono sia cartoni animati che americanate pesanti. Ci sono persino ragazzi e ragazze, cosa quasi impensabile in altri cinema. O forse perché anche loro hanno l’abbonamento al circuito cinema.
La sala è piena, le poltrone sono comode, la gente parla ad alta voce durante i trailer (male!). Come in tutti i cinema del circuito non c’è pubblicità, vedo per la terza volta il trailer di Glazer e mi sale ancora di più la voglia di andare al cinema. Non so se vi capita mai, state al cinema e pensate che bello il cinema, voglio tornare al cinema, voglio vedere tutto al cinema. O forse qui sono io, una persona totalmente ossessionata dalle cose. In questo caso dal cinema! 👁
Il film mi piace, è un po’ telefonato, soprattutto nella prima parte. Non c’è nessuna sorpresa in scrittura ed è anche un po’ ridondante. Nell’ultima mezz’ora invece la scrittura si affina e io inizio a piangere. Maledetta Celine Song, che mi ha estorto un fiume di lacrime. Poi i singhiozzi. Mi sembra che al cinema piango peggio, divento improvvisamente scomposta, brutta, mi si appannano gli occhiali. E poi sono sempre inconsolabile. Il film ormai mi ha trasportato da un’altra parte e non si torna più indietro, nemmeno usciti dalla sala. In genere il mio mood si riassesta sul mondo fisico il giorno dopo.
Facendo un piccolo bilancio sul film, la mia valutazione rimane tiepida. Cerco sempre di separare la mia esperienza personale da quella critica, come l’esperienza cinematografica dal film. Past lives parla di infanzia, di tempi sbagliati e sospesi, di una sorta di incomunicabilità permanente. È personalmente qualcosa che mi fa piangere, ma questo non lo rende un bel film. Come l’esperienza cinematografica condivisa con il mio ragazzo amplifica la visione, ma non lo rende un film migliore. Vi consiglio di vederlo, apprezzo molto i film delicati, poco parlati, i due attori sono incredibili. Per essere un’opera prima sono soddisfatta, anche se l’A24 deve smettere di blockbusterizzare il potenziale cinema d’autore!!!
Nuove uscite di RIVISTA STANCA!
È uscita l’intervista di Sofia Carlotto a Monica Stambrini, regista di film espliciti e interessata al mondo del porno.
Poi abbiamo inaugurato il nuovo mese e il nuovo tema attraverso un editoriale curato da Federica Ranocchia. S’intitola Nuovi esercizi di potere e parla della relazione tra controllo, tecnologia e potere.
È uscito una recensione (anche se è un po’ riduttivo) di Gender tech di Laura Tripaldi, libro che racconta come le tecnologie hanno intessuto rapporti di potere sui corpi della donne. Lo ha scritto Silvia Contini e si legge qui.
Fabio Ciancone ha intervistato Francesco D’isa, direttore dell’Indiscreto, autore ed esploratore del linguaggio dell’AI.
Poi ci siamo lamentate di essere basse ( o almeno io l’ho fatto, invocando Avril Lavigne e Taylor Swift).
L’ultimo pezzo è di Giovanni Padua e ci parla di Immaginazione algoritmica.
Domani uscirà un mio reportage di uno spettacolo visto a teatro durante il RomaEuropa Festival. Un po’ una sfattonata su Susanne Kennedy.
Uscite del prossimo giovedì, 29 febbraio:
DUNE 2 di Denise Villeneuve: secondo capitolo della storia fantascientifica scritta da Frank Hebert, in cui Paul Atreides (Chalamet) si raduna dietro Chani e i Fremen mentre trama la sua vendetta contro coloro che hanno distrutto la sua famiglia. Deve fare di tutto per prevenire un terribile futuro che solo lui può prevedere.
Forse sono stata tra le poche che si sono godute la prima parte di Dune, quindi il mio hype è altino. È anche vero che mi piace così tanto il film di avventura/fantasia (spesso fantascienza) che l’evasione in altri mondi mi rende felice di per sé. Comunque non vedo l’ora.
Per oggi è tutto, ci vediamo tra due settimane.
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